Cap.5 – Pace, Pace, Pace!

Pace, Pace, Pace!

Cap. 5

Pace, Pace, Pace!

Non violenza, Non violenza, Nonviolenza!

di Giovanni Sarubbi

Gli attentati di Londra rappresentano l’inizio di una nuova e cruente fase della guerra mondiale in corso. Mobilitarsi per chiedere un incontro di tutte le nazioni del mondo per decidere il futuro dell’umanità

Mentre scriviamo queste note, non sappiamo ancora il numero delle vittime degli attentati di Londra. Alcune agenzie parlano di ottanta morti e novanta feriti.

Il bilancio sembra essere sicuramente destinato ad aumentare, visto il numero delle esplosioni ed i luoghi dove esse sono avvenute.

Ed è alle vittime che va il nostro pensiero, a coloro che hanno visto trasformare la loro vita in un inferno senza che potessero fare nulla per impedirlo. Pensiamo alle vittime ed all’ondata di paura, odio e terrore che da questi attentati verrà fuori.

Paura, odio e terrore che saranno amplificati dai mass-media ed usati in ogni modo per la guerra e non per la pace. Crediamo sia fuor di dubbio che ci troviamo di fronte all’ennesima svolta della guerra mondiale nella quale viviamo.

Una svolta che, come le altre che l’hanno preceduta, tende ad una intensificazione della guerra in corso e non ad una sua fine. Oltre ad Iran ed Afghanistan, ricordiamo, ci sono altri 50 punti della terra, soprattutto in Africa, dove si combatte e dove muoiono, come sempre, i più deboli, i bambini, i vecchi e le donne.

Ed ognuno di queste nazioni rappresenta un luogo dove i mercanti di armi fanno i loro lauti affari, sul sangue degli innocenti.

Significative le parole del presidente Bush: La guerra al terrorismo va avanti. Questo ha dichiarato il presidente Usa, in un discorso da Gleneagles (dove si trova per il vertice del G8) a poche ore dagli attentati di Londra.

I terroristi – ha detto il presidente Usa – diffondono odio e morte, noi diffondiamo la speranza. E la speranza per Bush è il proseguimento della guerra e non la sua fine. La sua speranza sono le armi e non il disarmo generalizzato di tutto il genere umano.

Ammesso che possa definirsi “umano” ciò che l’uomo ha messo insieme in quanto ad armi. Altrettanto significative le dichiarazioni della intelligence italiana sulla matrice degli attentati che sarebbero da ricondurre ad una “pista islamica”.

Secondo questa fonte riportata dalla Repubblica on-line senza ulteriori specificazioni, gli attentati di oggi rientrerebbero “in una progettualità cominciata con gli attentati di Madrid”. Le stesse fonti italiane hanno anche dichiarato la non attendibilità della immancabile rivendicazione dell’attentato da parte di Al Qaeda.

Sempre La Repubblica on-line ci informa che Scotland Yard aveva allertato questa mattina l’ambasciata israeliana a Londra sulla minaccia di possibili attacchi terroristici nella capitale. La notizia è stata riferita da fonti ufficiali israeliane.

La sede diplomatica dello Stato di Israele è stata chiusa subito dopo le esplosioni, così come molte altre ambasciate. Considerato tutto ciò, non ci stupiremmo affatto se nelle prossime ore qualcuno puntasse il proprio dito accusatore contro qualche stato islamico, uno a caso, l’Iran.

Gli attentati di oggi sono così finalizzati non alla pace e alla risoluzione delle controversie internazionali attraverso metodi pacifici, ma all’avvio di una nuova campagna di odio e di bugie come quella che portò alla invasione dell’Irak nel 2003.

È un copione già visto, così come è un copione già visto quello della richiesta di ritiro delle truppe italiane dall’Iraq e dall’Afghanistan.

Queste richieste, riportate con grande enfasi dai mass-media, sono servite finora solo a rafforzare la presenza militare italiana sia in Iraq che in Afghanistan, hanno cioè ottenuto l’effetto contrario a quello sbandierato.

Crediamo allora che sia quanto mai opportuno lo slogan lanciato dai promotori della quarta giornata del dialogo cristiano islamico di quest’anno: vincere la paura per costruire la pace. Dobbiamo sconfiggere la paura.

Dobbiamo far capire alla gente che chi semina morte e terrore in modo così “professionale”, come è successo a Madrid prima o a Londra oggi, è qualcuno che conosce solo il “dio denaro” e che non ha nulla a che vedere con i tanti migranti che vivono in Italia per scappare da situazioni disperate.

Situazioni disperate create proprio da quegli stati che parlano di lotta al terrorismo ma che non smettono di vendere armi a gruppi tribali africani in lotta fra loro, per poter poi avere la giustificazione di un intervento “umanitario” che porti determinati paesi, guarda caso ricchi di materie prime, sotto il dominio delle superpotenze egemoni.

È la vecchia storia dei mercanti di armi che vendevano fucili agli indiani americani per permettere all’esercito americano di distruggerli. Chi vende armi ci guadagna sempre, chi le usa uccide ed è ucciso. Ci piacerebbe sapere, ma siamo sicuri che nessuno ce lo dirà mai, da quale fabbrica è uscito l’esplosivo usato a Londra.

Da quello che abbiamo letto in queste ore non ci pare si possa dire di trovarsi di fronte ad esplosivi rudimentali. Questi attentati avranno il risultato di mettere in secondo piano, qualsiasi programma di aiuto per l’Africa, qualsiasi ipotesi di eliminazione del debito che doveva essere preso dal G8 in svolgimento proprio oggi.

Questi attentati servono a dare la direzione di marcia al G8. Sono la risposta ai tanti che volevano indicare al G8 un’agenda diversa da quella della guerra e che nei giorni scorsi aveva visto la mobilitazione anche delle rockstar, con concerti svolti nelle principali città del mondo.

Chi istiga alla guerra e al cosiddetto “scontro di civiltà”, fa proprio il gioco dei terroristi, usa le loro azioni per continuare a mantenere una situazione insostenibile da qualsiasi punto di vista, persino da quello squisitamente economico.

Che tutti ci si mobiliti per la pace. Che nessuno lasci nulla di intentato per promuovere la pace, la riconciliazione fra i popoli, la risoluzione dei conflitti internazionali attraverso le trattative.

Sarebbe finalmente ora che qualcuno lanciasse l’idea di una assemblea generale di tutte le nazioni del mondo, e non solo di un gruppo di super potenti, che decida su come l’umanità debba continuare la propria vita su questa Terra, che è l’unica che abbiamo e che rischia di esplodere da un momento all’altro. Chi vuole la pace prepari la pace.

Chi vuole evitare altri conflitti si mobiliti per promuovere gli incontri fra le nazioni, cominci a disarmarsi unilateralmente, dica in modo chiaro che la produzione di armi è un attentato contro la sopravvivenza dell’umanità, che ha ben altri e gravi problemi da affrontare che non soddisfare la voglia sfrenata di ricchezza individuale di qualche supermiliardario in dollari che ha scambiato il mondo per l’orto di casa sua.

Pace, Pace, Pace! Nonviolenza, Nonviolenza, Nonviolenza! Queste le uniche parole degne di essere ripetute in queste occasioni tragiche di fronte alle quali ogni essere umano deve assumersi le proprie responsabilità.

Giovedì, 7 luglio 2005

«Il Dialogo – Periodico di Monteforte Irpino»

www.ildialogo.org

Direttore Responsabile: Giovanni Sarubbi

Registrazione Tribunale di Avellino n.337 del 5.3.1996

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